Insalata di tarassaco per depurare il corpo e lo spirito

Le piante officinali aromatiche-odorose vengono usate nella gastronomia per le loro proprietà benefiche al corpo e allo spirito. Danno allegria, giovialità e voglia di vivere! Noi ci crediamo davvero e facciamo un gran uso in cucina di quelle più tradizionali.
Il tarassaco, ad esempio, è un potente depurativo del sangue, indicatissimo nelle cure primaverili, utilissimo al fegato: andrebbe comunque utilizzato tutto l’anno consumando le foglie in insalata o cotte, per abbassare la pressione.
Ecco la ricetta che vi propongo:
Insalata di tarassaco
Tempi: di preparazione: 15 minuti
Ingredienti per 4 persone:
600 gr. di foglie giovani di tarassaco
n. 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
4 spicchi di aglio tritato
2 cucchiai di prezzemolo tritato
il succo di 2 arance. Sale
100 gr.di pane toscano tagliato a cubetti di 1 cm abbrustolito
Preparazione:
Lavare le foglie di tarassaco e lasciarle asciugare sopra un panno all’aria(la raccolta deve essere fatta lontano dai fossi delle strade).
Tagliare le foglie e condire con il composto ottenuto miscelando gli ingredienti (spremuta di arance, prezzemolo, aglio sale e olio).
Mettere nei piatti e aggiungere i cubetti i pane (vi sembrerà meno amara),e per dare colore al piatto aggiungere i primi fiori primaverili (viole, primule,glicine,acacia,ecc..)
Consiglio:
Per la disintossicazione del fegato un’insalata al giorno prima dei pasti!

Foto: Nociveglia in Flickr under creative commons

Svegliarsi alla Locanda, racconti e profumo di caffè

Se ti svegli al mattino col profumo di caffè nell’aria vuol dire che qualcuno che ti vuole bene lo ha preparato per te, in attesa di offrirtelo accompagnato da qualche dolce golosità mattutina. 
Quando arrivano, i nostri ospiti diventano parte della famiglia e tendiamo a viziarli un pò. Prima di ripartire a volte ci lasciano pensieri emozionanti e curiosi.
Vi riporto quello di una nostra cliente che ha scritto una personale “mappa del caffè” della Locanda:

Ercole (il proprietario – “di tutto un po’”) *Mokha Matari/Yemen Caffè di qualità Arabica naturale. Aroma delicato con tipico sentore selvatico-vinoso, lievemente cioccolatoso. Ha un gusto esotico, con una tipica punta come di “selvatico”. Nel retro- olfatto permane delicato, mentre svaniscono le diverse percezioni selvatiche ed emerge una lieve positiva amarezza.

Roberta (la moglie, in cucina): *Elite/Evan Caffè una miscela di pregiati caffè originari. Aromaticità con ampio e composito bouquet di profumi con predominanza di sentori di pan-tostato e cioccolato. Sapori ben strutturati: ha tratti gustativi compositi dovuti al particolare tipo di miscela. Corposità molto buona. Retrogusto delicato e persistente, lascia al palato l’immediato desiderio di assunzione di una seconda tazzina (si farebbe il bis di ogni piatto, di ogni tipo di pane fatto dalle esperte mani di Roberta, delle sue marmellate, sughi, paste, dolci, biscotti…).
In questo caso, più che di retrogusto, si parla di gusto sopraffino che permane dal mattino a colazione, fino a tarda sera dopo cena.

Emanuele (alla reception e non solo…): *Antigua Pastores/Guatemala Caffè di qualità Arabica lavato. Caratteristiche sensoriali. Aroma soave che ricorda il buon caramello, con predominanza di mandorla. Al palato ricalca le positive percezioni olfattive. Il corpo è pieno, l’acidità alta, ma bilanciata. Il gusto è apprezzato per le sue particolari note. Percezioni post-gustative particolarmente fini, con rotondità sensoriale senza eccessive predominanze.

Caterina (alle camere): *Alto Grande/Portorico Caffè di qualità Arabica lavato. Buon aroma. Bouquet di ampio ventaglio olfattivo: fiori freschi, cacao e tabacco (generi di conforto quali biscotti, caramelle, bottiglia d’acqua, non mancavano mai in camera). Prodotto particolare, ha gusto prevalentemente dolce e di elevata qualità. Il corpo, molto buono, è un po’ leggero, mentre la finezza acidula permane a lungo. Particolarmente equilibrato, nel retro-olfatto si percepiscono percezioni uniche.

Sissi (la cagnolina): *Elite Dek/Evan Caffè trattasi della miscela Elite decaffeinata a vapore acqueo e con sostanze naturali, per poter mantenere inalterati i sapori e gli aromi del prodotto (familiarizza con tutti, ma Roberta ne rimane la sola, unica ed indiscussa padrona).

* le informazioni sui tipi di caffè sono state estrapolate dal sito della ditta Evan di Ravenna http://www.evancaffe.it/home.html

di Paola Sacchettino

Ciambella di marroni, la colazione è servita!

Castagna, cibo ricco dei poveri. Io e mia moglie Roberta ci divertiamo a sperimentare ricette antiche e rivisitate e devo dire che l’effetto è sempre sorprendente! Che sia un primo, come pasta fatta a mano con farina di castagne oppure un secondo, con salsicce accompagnate da marroni e arance, ogni piatto trova il suo abbinamento con questo frutto antico. 
Una volta c’era poco da scegliere, si mangiava in tutti i modi e per tutto l’inverno. Oggi la cucina italiana lo ha ripreso e “nobilitato”: in zuppe, intigoli di carne o morbidi budini…
Quella che vi propongo adesso è la ricetta della ciambella di marroni che, accompagnata alle nostre marmellate del mattino, è una vera golosità!

Ingredienti:

n. 4 uova
400 gr. di marroni freschi o puliti
120 gr. di burro fuso
250 gr. di zucchero
100 gr. di mandorle tritate
n. 1 bicchierino di licore dolce
la scorza grattugiata di un limone

Preparazione
Fare bollire i marroni, passarli al passino per fare un impasto, unire le uova, il burro, lo zucchero, le mandorle, il licore e la scorza del limone. Amalgamare il tutto e versarlo in una teglia con la carta da forno e cuocere a 180°C per un’ora.

La Locanda Senio partecipa a Vakantiebeurs, principale fiera turistica in Olanda

Voglio raccontarvi un’esperienza stupenda che ho fatto dall’11 al 15 gennaio in Olanda. Il mio amico olandese James, che si occupa di turismo ed ha vissuto tanto tempo in Italia, mi ha invitato a partecipare a Vakantiebeurs, importante fiera turistica a Utrecht.
Io e Massimiliano, che gestisce l’albergo diffuso “Vecchio Convento” in Emilia-Romagna,  abbiamo portato prodotti della Romagna e della Toscana (i miei erano il vino dell’azienda Frascole di Dicomano, il formaggio dell’azienda Il Forteto di Dicomano e i salumi della dispensa della Locanda). 
Siamo stati ospitati nello stand di ITALIE, rivista di turismo olandese (50.000 copie di tiratura), per proporre una vacanza nel nostro territorio attraverso una lotteria: gli olandesi presenti alla fiera potevano vincere una notte gratis e noi abbiamo omaggiato con piccoli assaggi quelli che aderivano all’iniziativa. Un lavoro mirato al contatto diretto con il potenziale cliente.
La sera del 10 gennaio James ha organizzato in un ristorante italiano di Amsterdam una cena per 35 persone dove abbiamo presentato la cucina tosco-romagnola degli alberghi diffusi, che ha avuto molto successo. Il ricavato ci è servito a coprire quasi tutte le nostre spese di viaggio e partecipazione alla fiera.
Ancora una volta ho sperimentato l’importanza di fare sistema: grazie ai contatti in loco e la disponibilità di persone amiche siamo riusciti a portare al nord Europa tutto il calore ed il sapore della nostra terra.
Viaggiatori olandesi, vi aspettiamo!

Palazzuolo sotto la neve, atmosfera da fiaba

Come potete vedere la neve a Palazzuolo sul Senio è stata tanta, ma che dico, tantissima! Dopo giorni bloccati sabato 18 febbraio riapriamo la Locanda per offrire uno scenario “imbiancato” ai nostri ospiti. San Valentino scivolerà avanti di qualche giorno, niente di male, l’amore non ha scadenze!
Qui da noi, come in tante altre zone in Italia, il clima è stato inclemente e il problema sarà quando tutta questa neve, che già inizia a sciogliersi, si trasformerà in acqua a rivoli giù per i vicoli del borgo.  
Intanto però ci godiamo l’atmosfera, fredda fuori e calda dentro, davanti al nostro grande camino e tra i profumi delle pentole che scoppiettano. Una bella scorta di legna, cibo genuino, gote rosse e sorrisi al vento. Ecco quello che offriamo a chi viene a trovarci, insieme a tanti racconti di montagna ovviamente!

Opportunità e limiti dell’albergo diffuso al convegno del Consiglio regionale della Toscana

Ospitalità è prima di tutto cultura del territorio, capacità di interpretare le esigenze del viaggiatore per proporre un’esperienza unica, emozionante. Il convegno sull’albergo diffuso nelle aree rurali che si è tenuto lunedì scorso al Consiglio regionale della Toscana è stata un’occasione per dire la mia opinione in merito. 
La parola “albergo” identifica un luogo dove il turista può avere garanzia di qualità ma per tutelarlo è necessaria chiarezza di regole per ottenere la licenza. Le regole devono essere stabilite e rispettate, i requisiti del mio albergo a Palazzuolo sul Senio devono essere in linea con il luogo in cui mi trovo. Per questo le amministrazioni dovrebbero avere più autonomia di scelta: la mia realtà non può essere messa sullo stesso livello di quella di un albergatore del centro di Firenze, dovrebbe essere ovvio!
Il problema di fondo è che manca una legge regionale sull’ospitalità diffusa e i risultati si vedono. Il rapporto albergatore-territorio si manifesta attraverso i racconti, i colori e i sapori di un luogo. E proprio sulla cucina il problema grosso è relativo alla trasformazione dei prodotti imposta dal pubblico secondo regole troppo rigide per chi deve offrire il gusto genuino cercando anche di guadagnare. 
Credo che il mio lavoro, come quello di tanti altri albergatori-ristoratori che si occupano di ospitalità diffusa, dovrebbe essere agevolato (in termini di rapporti con il pubblico, costi di gestione, regole più adeguate) e non ostacolato in un periodo, come questo, di crisi economica.
Spero che il mio discorso pubblico abbia smosso le acque e che qualche politico si attivi presto per arrivare ad una legge regionale. E’ arrivato il momento e lo dimostra l’interesse crescente dei viaggiatori verso questa forma di ospitalità autentica ed “emozionale”.

Albergo diffuso, un esempio innovativo di sviluppo turistico per la Regione Toscana


Lunedì 13 febbario 2012, presso l’Auditorium del Consiglio regionale della Toscana, si parlerà di “albergo diffuso” come opportunità di sviluppo turistico rurale.
Nella nostra regione sono molti i borghi storici che rischiano di scomparire a causa dello spopolamento e che potrebbero invece essere recuperati a fini turistici. 
Il concetto di albergo diffuso si sta diffondendo in Italia come esempio innovativo di valorizzazione di territori minori di estrema bellezza, patrimoni di tradizioni e tipicità che un numero crescente di viaggiatori desidera conoscere.
Questa nuova forma di ricettività si basa infatti sulla capacità degli operatori pubblici e privati di collaborare, integrando tutte le risorse presenti per offrire al turista un’esperienza unica e personalizzata.
L’incontro si aprirà alle ore 15:00 con il saluto di Loris Rossetti, Presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Consiglio regionale della Toscana. 
Tra i relatori presenti ci sarà Ercole Lega, della Locanda Senio di Palazzuolo sul Senio (Fi), che racconterà la sua esperienza di albergatore e ristoratore da anni impegnato a “lavorare a sistema” con i soggetti del suo territorio, in linea con il concetto di “albergo diffuso”.
Sono inoltre previsti interventi di operatori del settore e delle categorie economiche regionali. La seduta si chiuderà con l’intervento di Gianni Salvadori, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana.

Vedi il programma


Lunedì 13 febbraio 2012, ore 15.00
Auditorium del Consiglio regionale
via Cavour 4, Firenze

Erbe officinali e frutti dimenticati: itinerari gastronomici alla Locanda Senio


Era il 1991 e Palazzuolo Sul Senio ottenne il riconoscimento di “Villaggio ideale d’Italia” ad un concorso promosso dalla rivista Airone e dalla Comunità Economica Europea.
Sono passati più di venti anni e ancora oggi, chi arriva in questa terra, si trova immerso in un tempo antico che lentamente scorre tra i boschi di castagni e lungo le stradine di paese. Sussurra il fiume Senio, l’aria profuma di erbe aromatiche e cenere di camino. Siamo fra i monti dell’Appennino Tosco-Romagnolo, ai piedi del monte Carzolano nel versante nord dell’alta valle del Senio. 
Qui, fino verso la fine del XIV, dominò la potente famiglia degli Ubaldini il cui personaggio di spicco, grande condottiero, fu Maghinardo Pagani da Susinana. Ghibellino, contemporaneo di Dante Alighieri, trova un posto d’onore anche nella Divina Commedia:
“Le città di Lamone e di Santerno
Conduce il Lioncel dal nido bianco
Che muta parte da l’estate al verno”.
[Inferno, Canto XXVII]

Se è vero che a Palazzuolo la storia sembra essersi fermata ai tempi del poeta fiorentino è anche vero che qui il turista moderno può scegliere tra itinerari per tutti i gusti. Iniziando con quelli culinari, ovviamente, e scoprendo il sapore dei prodotti di stagione e delle erbe officinali. 
Basta fermarsi a mangiare alla Locanda Senio: ravioli alle ortiche, frittelle di tarassaco, ceci con la santoreggia. Tanto per dirne alcuni. 
La tradizione locale di coltivare erbe a scopi culinari e casalinghi ha un luogo d’eccezione in questa valle: il Giardino delle Erbe del Prof. Augusto Rinaldi Ceroni, nel Comune di Casola Valsenio. Esempio unico in Italia e rarissimo in tutta Europa dove fiori, foglie fresche e radici sono curate e utilizzate per tutti gli usi:
“L’olio di iperico non deve mai mancare in casa. E’ una vera panacea per ogni tipo di scottature, piaghe, piccole ferite. E la mattina non dimentichi di spalmare sul pane un cucchiaino di miele di lavanda, il miglior buongiorno per una giornata distensiva”
Così, negli anni ’90, consigliava il professore e ancora oggi, alla Locanda Senio, è possibile viaggiare nei sapori grazie ai racconti di chi conosce il territorio e alle mani sapienti di chi sa offrire piatti d’eccezionale semplicità.

La Locanda Senio ospita un gruppo di operatori turistici dalla Bosnia Erzegovina

Dalla Bosnia Erzegovina a Palazzuolo sul Senio. Il viaggio non è breve ma un gruppo di operatori turistici bosniaci ha deciso di venire proprio qui per vedere da vicino cosa è e come funziona un “albergo diffuso”. 
Il gruppo, che ha partecipato alla missione grazie ad un progetto di cooperazione internazionale della ONG Oxfam Italia, è stato ospitato per tre notti alla Locanda Senio e guidato dal suo patron Ercole alla scoperta del territorio dell’Alto Mugello. 
Prima tappa esclusiva l’autodromo del Mugello, un esempio eccellente di risorsa turistica perfettamente integrata in un contesto ambientale superbo! 
Alcune visite ad aziende agricole d’eccellenza hanno dimostrato poi l’importanza di lavorare a sistema, collegando le produzioni alimentari alla ristorazione, attenta ai sapori genuini e alla trazione culinaria. In questo Roberta riesce proprio a stupire alla Locanda ed i bosniaci si sono letteralmente “leccati i baffi” con le prelibatezze che ha offerto durante il loro soggiorno. 
Le giornate sono state intense, tra la visita al museo delle ceramiche di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo e la degustazione a Birracajun, birrificio artigianale di Marradi dove si produce, tra le altre, anche un’ottima birra a base di marroni! 
Sono state tante le esperienze che Ercole ha offerto agli operatori arrivati dlla Bosnia che, in soli tre giorni, hanno potuto capire l’importanza di valorizzare un territorio mettendo insieme il meglio che questo può offrire e comunicandolo al viaggiatore moderno, sempre in cerca di emozioni vere.
Un esempio concreto di ospitalità diffusa che ha messo assieme tre strutture ricettive (Locanda Senio, Hotel Europa e Antica locanda Country Chic), dove gli operatori bosniaci hanno dormito, e la Bottega dei Portici, dove hanno pranzato. Presso il ristorante dell’Hotel Europa è stata inoltre organizzata l’ultima sera una cena dei saluti a cui hanno partecipato le associazioni locali e le autorità di Palazzuolo.
A Palazzuolo e alla Locanda Senio gli ospiti hanno potuto fare esperienza di incontri, più che di luoghi. Sono bastati pochi giorni per creare un’atmosfera giocosa e spontanea ed è stata dura rimettere in moto il pullman in direzione Bosnia.. 
I sorrisi di chi riparte sono il regalo più grande per chi rimane e speriamo che presto altri operatori esteri arrivino qui per vivere l’esperienza dell’autentica ospitalità Toscana.

Aneddotti di vita di montagna

Conoscete la differenza fra il Maiale e il Porco?
Sono entrambi animali a quattro zampe amici dell’uomo,
Il maiale  di colore bianco vive recluso in un ambiente stalletto,(piccola stalla) mangiando e ca…ndo sempre nello stesso ambiente.

Il porco di colori diversi a seconda delle zone  ,vive nei boschi nutrendosi dei prodotti della terra e anche  dell’uomo, facendo i suoi bisogni rispettando l’ambiente.
Quando una donna dice ad un uomo sei un maiale, o sei un porco quale è il complimento e quale è l’offesa?